Il setting nasce in psicoanalisi con l'abbandono della suggestione e con il tentativo di mettere al riparo dalle possibilità della seduzione. Il setting rinvia dunque alla scoperta del transfert e l'attivazione del transfert è a sua volta permesso solo dal setting (Malcapine).
La sua concettualizzazione ha una doppia origine coni lavori di Winnicott a Londra e di Bleger a Buenos Aires. E trova il suo aggancio epistemologico sull'affermazione di Althusser che la conoscenza di un oggetto dipende dal modo in cui viene ritagliato. In altre parole: gli oggetti della psicoanalisi non sono concepibili al di fuori di parametri che determinano le condizioni di possibilità dell'approccio stesso. Il termine setting ha due significati di cui uno nasce con Freud e sta a indicare l'insieme di procedure che permettono al metodo psicoanalitico di esprimere il massimo di efficacia. Le procedure fondamentali che Freud individua (1913) sono:
Associazione libera/attenzione fluttuante
Dispositivo spaziale, asimmetria divano/poltrona
Dispositivo temporale (frequenza delle sedute, la loro ripetizione e la durata di ogni seduta)
Dispositivo finanziario, pagamento e modalità di pagamento.