Mi sembra di trovarmi ad un giro di spirale e dunque mi interrogo sulla differenza e sulla ripetizione, o meglio, come piace a me sulla ripetizione differente.
Mi sto immaginando questa scena ed ho immaginato i relatori e tutti voi che siete in sala, questo spazio immaginario è abitato da pulsioni, desideri, sguardi, rumori, voci che si intrecciano fra di loro, ma a ben vedere tutto proviene da un punto, non so dire se un punto solo, da quel punto che ci ha convocato è che sta funzionando come un attrattore strano.
Sto parlando di un attrattore che attraversa il piano della vita quotidiana in cui come ci dice Montale:
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato
L'attrattore strano ha prodotto un varco nella forma della coscienza ordinaria ed ha costituito uno spazio mentale differente da quello della vita quotidiana.